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In questa sezione troverete gli articoli che parlano di Ivo Compagnoni.
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Agostino Garda

Giacomo Piccaluga

Prof.ssa Marta Mai

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FEDERICA SOLDATI – marzo 2014 – VILLA REALE – MONZA - L’arte contemporanea, arte del nostro tempo “ … Nel più concreto hic et nunc, la mostra M-art contemporanea espone le opere di venticinque artisti contemporanei. Nella tangibilità di un tempo determinato e nella definita spazialità delle splendide sale di Villa Reale a Monza, l’arte contemporanea si manifesta con la presenza di opere di diversa natura stilistica e ideologica. Alcuni artisti presentano opere astratte, materiche, che richiamano le ricerche avanguardistiche, nonché la loro ripresa nelle successive correnti artistiche, opere che fanno uso di collages o che rimandano a combine-paintings, in una commistione di materiali pittorici e di elementi tratti dal quotidiano; altri artisti, invece, continuano la tradizione del figurativo declinata in opere dalla resa poetica e artistica singolare … Ivo Compagnoni in Nidi gestisce sapientemente lo spazio della superficie pittorica sulla quale, ad accesi colori dai grumosi spessori, alterna frammenti desunti da uno scarto di quotidianità: una stoffa bicolore, un’astina di legno spezzata e piccoli nidi; da qui, il titolo dell’opera”.

ALESSIA BIASIOLO - WALL STREET INTERNATIONALE – 21 gennaio 2014 – D’Ivo per gioco – Una mostra antologica per l’artista Compagnoni “… Compagnoni non cerca nel suo lavoro artistico di sublimare qualcosa o di conoscere l’inscandagliato inconscio: si esprime per quello che sa e non perde per strada le sue origini; la sua voglia di fare. In un equilibrio proprio ben evidente nell’equilibrio che dà a ogni suo quadro. Lo stesso materiale di scarto che prende per riciclarlo in opere, non è visto come una missione per salvare il pianta, ma è un approccio vero tutto l’intorno con il quale si rapporta alla pari. Imparando tanto quando riesce anche senza saperlo, a insegnare. Conoscere Ivo Compagnoni attraverso le sue opere è come conoscere un nuovo amico, dal quale capisci subito che non corresti separarti più. Ecco allora che l’Italia può vantare un nuovo astro nascente nell’Arte”.

ALESSIA BIASIOLO – gennaio 2014 -  D'IVOANTOLOGIA DI IVO COMPAGNONI - SALA S. FILIPPO E GIACOMO – BRESCIA “La dimensione artistica di Ivo Compagnoni si misura dallo spessore del suo tessuto strutturale, la trama dell’immaginario che porta alla realizzazione delle sue opere. Oscillanti tra la stilizzazione pittorica e un’originale costruzione scultorea, le opere di Ivo Compagnoni si differenziano da altre produzioni contemporanee per la strutturazione onirica che sta alla base del disegno su tela, quello che poi viene operativamente sviluppato sul quadro finito. Sulla tela, o su ogni altro supporto tecnico, anche per le opere di sintesi scultorea, si nota la traccia precisa di un disegno mentale che travalica il detto e il vissuto, per accaparrarsi di pezzetti di vita fissati sul supporto a mo’ di appunto, ma anche di ritaglio sul quale trovare una giustificazione esistenziale, un percorso a questo nostro contemporaneo incedere …”

SIMONE FAPPANNI - 2012 novembre – EVIDENZE – AAV – TUTTO LIBRI - opera L’amore buttato al vento “Opera di solida consistenza, questa tela di Ivo Compagnoni rivela un sapiente lavoro sulla e nella materia che genera emozioni profonde ed intense, quasi fossero quelle che agitano colui (o forse colei) che ha pronunciato la frase che dà il titolo all’opera e ne accresce ulteriormente il fascino e il mistero”.

CRISTINA ZANARDI – 16 novembre 2012 – V-ART FIERA D’ARTE CONTEMPORANEA –VALENZA (ALESSANDRIA) – HONEYCOMB “Le opere di Ivo Compagnoni sono una selezione di lavori che delineano l’ultimo periodo di sviluppo di un energico percorso artistico che nasce già all’età di 13 anni e che si espande e matura attraverso numerosi corsi pittorici e artistici. Dopo diverse sperimentazioni approda allo studio della lirica della “materia” che è il motivo conduttore della pittura materica. La tecnica si distingue per l’applicazione sul quadro di strati spessi e rugosi di colore acrilico, talora miscelata ad altri materiali, come stracci, carta giornali e oggetti, tra cui pennelli e nidi d’ape, che siglano i lavori. L’effetto ottenuto assomiglia quasi ad un bassorilievo e stimola l’osservatore ad entrare in contatto con l’opera. Questo tipo di pittura necessita di un procedimento più complicato rispetto ad altri indirizzi del genere Informale, l’artista sperimenta le potenzialità energetiche ed evocative della materia in tutta la sua purezza. Ogni opera è unica, preziosa, originale e carica di significati grazie anche alla presenza di oggetti che, “graziati” dall’essere gettati, riacquistano nuova vita e grande dignità”

SIMONE FAPPANNI – ottobre 2011 – AMBIENTE PARCO – BRESCIA - WATER. “… Nell’esperienza creativa dell’artista bresciano prevale questa seconda declinazione, specie quando il dato strettamente formale viene quasi a dissolversi, seppure senza scomparire definitivamente, ricomparendo in rivoli di colori e di forme. Ne sono un eloquente esempio le opere della serie Acquario, in cui all’elemento realista, costituito da uno o più appartenenti alla produzione ittica, connotato da tinte musicali e tendenzialmente sgargianti, si accostano filamenti pigmentali che si diffondono a raggiera nell’intero spazio del quadro, imprimendo allo stesso un dinamismo osmotico di singolare purezza.
Se nell’esemplificazione appena enunciata l’acqua risulta una parte fondamentale, lo è altrettanto laddove Ivo dedica la propria attenzione ai sommovimenti dell’acqua, vale a dire nei lavori denominati Barche e Riflessi. Anche in questo caso, l’elemento realista, cioè l’imbarcazione, offre al pittore l’opportunità di sostanziare la composizione, aprendo cioè una sorta di canale recettivo fra il quadro in quanto rappresentazione (del reale o dell’immaginario) e l’osservatore, attraverso la vibrazione data dagli effetti di luce e del moto ondoso che si combinano insieme, secondo un suggestivo effetto di dissolvenza … "

SILVIA LANDI - 2011 gennaio – febbraio – INCIPIT TERRITORIO BRESCIANO – PALAZZO MARTINENGO – BRESCIA – opera il Capitolium “Flash di un’arte storica inseriti in una moderna realtà, scomposti e interpretati con istintività e rivisti secondo un vissuto personale che trova nel dipinto la sua nemesi. Il Capitolium, i portali di via Musei e il grande rosone rivivono nei tratti marcati dal pennello e nella pittura sabbiosa che si fonde nella materia. Compagnoni ha trasportato su tavola il vissuto quotidiano, con lo stile che lo caratterizza nel profondo, tratti grezzi e materici, impattanti, che rimandano ai colori caldi della terra e che vengono esaltati nel forte contrasto tra il colore del rosso e la spiritualità del bianco”.

MOTUS– 2010 – LA RICOSTRUZIONE DELL’ITALIA UNITA 150  – ALESSIA BIASIOLO e RENATO HAGMAN – opera 150 anniversario dell’Unità d’Italia  “… Compagnoni in quest’opera riesce a sintetizzare in un’immagine immediata, complessa e semplice allo stesso tempo, proprio com’è il nostro Paese, un’intera Storia. Dentro alla quale stanno tutti gli italiani, così come nell’albero stanno i cerchi di tutti gli anni, che l’hanno accudita, concimata, potata, annaffiata, per renderla grande com’è”.

IVO COMPAGNONI – dicembre 2009 -  catalogo interpretato da ALESSIA BIASIOLO e RENATO HAGMAN “ Interpretare Ivo attraverso i suoi quadri porta a interrogare le proprie emozioni. Questa nuova produzione, carica di significati profondi, che smuovono l’inconscio tanto quanto scuotono le immagini riflesse sul vetro di un acquario o attraverso uno specchio abbandonato nei meandri della propria anima, è ricca di materia e di materiale, sia fisico che inconscio. Soltanto chi è libero dentro può vedervi la libertà, l’estro abbinato all’equilibrio tra esterno e interno, tra vissuto umano ed emotivo, laddove le più profonde emozioni si sposano con il senso del vivere per trarre dal reale ciò che al reale stesso si deve rendere. Ivo dimostra di avere bene speso i suoi giorni: il suo compito è realizzato, la sua vena di interprete del reale gli consente di regalare a coloro che osservano le sue opere quelle risposte che cercano, anche quando non sanno di cercarle …” ALESSIA BIASIOLO

Riflessi nell’acqua

Riflessi, ombre, vita,

immagini contorte in salita.

Il flusso dell’acqua,

la bassa marea,

la luna i pensieri

la nostra coclèa;

lo specchio che ci rende nervosi,

l’immagine che ci fa entrare in crisi,

con le mani scacciamo via

l’acqua più scura

sperando un domani

che sia sempre più pura.

                                 RENATO HAGMAN

 

STILE ARTE - 2009 novembre  – MILLE MIGLIA e BORGO ANTICO – STUDIO ARTE DAMA  “… pulsioni profonde, immagini della realtà primigenia e ricordi lontani si amalgamano indissolubilmente nelle tele di Ivo Compagnoni. L’artista ci rende partecipi delle sue personali fantasie, dei pensieri più reconditi, raccontati attraverso un linguaggio espressivo insieme intimo e universale. Sentimenti sopiti e desideri inappagati emergono con forza nella consistenza del colore e nell’efficacia della materia, garantendoci un fugace estraniamento delle angosce quotidiane. È un perpetuo e fecondo colloquio tra passato e presente, tra ragione e illusione, alla ricerca della Verità.

MINO ROSSI - 2009 settembre – ottobre  – BORGO ANTICO ARTE – BEDIZZOLE (BS) “Le opere di Ivo Compagnoni si possono definire racconti fantastici emozionali, perché nel loro rappresentare il percorso della fantasia dell’artista, sanno comunicare al pubblico forti emozioni, che comprendono chiare reminiscenze culturali e trasparenti stati d’animo provati davanti alla realtà del quotidiano. Anche quando il quotidiano, con le sue ansie, con le sue angosce, sembra prevalere, ecco che l’elemento culturale o il volto della fantasia irrompendo nelle sue opere, riportano lo spettatore nell’ambito artistico, in cui si svolge il racconto che il pittore sta scrivendo sulle sue emozionanti sensazioni. Nell’opera di Ivo Compagnoni emerge chiaramente il processo per cui immagine e sensazione si confondono e si fondono, per produrre l’idea che sostiene il contenuto dell’opera, ma quell’idea è la stessa emozione che si è beverata dell’universale fantastico, insito nella sensibilità dell’artista, che emerge proprio da un continuo assillante colloquio tra la sua anima e la sua coscienza. Gli sfondi delle opere di Ivo Compagnoni costituiscono il continuum di questo pertinace colloquiare, che sembra ogni volta scaturire da un conflitto tra passato e presente”.

INTERPRETI DEL TERRITORIO –2008 -  Antologia ideata da ALESSIA BIASIOLO in collaborazione con RENATO HAGMAN – fotografie di ENNIO RASSIOTTI “ Ivo Compagnoni – nato a Bedizzole dove risiede. Studia continuamente la pittura nelle sue molteplici forme, spaziando in varie soluzioni pittoriche, non disdegnando la pittura en plein air ed estemporanea. Molti i consensi di critica e collezionismo alle sue opere in occasione delle numerose manifestazioni artistiche alle quali partecipa”

MARTA MAI – 30 marzo 2009 – Il percorso fa tappa “ Conosciamo Ivo Compagnoni da tanti anni e abbiamo seguito nel tempo l’evoluzione della sua espressione artistica. Ivo ha dipinto tanto, tanto da stupire per quantità di quadri, tutti cronologicamente fotografati, affinché ne rimanga memoria, tutti accuratamente catalogati, affinché siano evidenti le sperimentazioni, con cui ha progressivamente manifestato la sua creatività ed ostinatamente cercato la sua originalità. L’artista ha guardato e guarda con attenzione e con rispetto alle avanguardie della contemporaneità, di cui indaga e studia lo spirito avventuroso, l’uso di svariati materiali, i linguaggi diversamente informali, al punto da subirne il fascino, ma fonda le sue radici in preparazione classica, che mai rinnega, pur affrontando strade nuove con sempre rinnovato entusiasmo …
Per tutto questo noi lo apprezziamo e gli dimostriamo stima, ben consci che l’uomo, artista appassionato e responsabile, ci intratterrà molto a lungo con comunicazioni coinvolgenti, non mancando, nel contempo, di sorprenderci gradevolmente per le rielaborate proposte stilistiche“

AGOSTINO GARDA – 2006 dicembre – STUDIO ARTE DAMA - BRESCIA “Già avevo notato suoi lavori in più di una rassegna pittorica ed in svariati concorsi ma l’incontro vero, però, avviene a Borgo San Giacomo dove Ivo ha esposto, su invito della civica biblioteca Giovanni Pasquini, in occasione dell’ormai tradizionale mostra di pittura voluta nell’ambito delle manifestazioni per la festa patronale. Quadri importanti questi di Ivo, ben costruiti con sapienza tecnica e con ispirazione convinta e coinvolgente.
Spatolate di luce individuano piani architettonici in cui paesaggi si ricompongono scenograficamente, dopo l’apparente destrutturazione.
Gli spessori materici, inoltre, contribuiscono a creare importanze murali, tanto che le case paiono di calcestruzzo grumoso, non finito oppure corroso dal tempo.
Sezioni ora quadrate, ora rettangolari vogliono tradire le linearità dei caseggiati e, in un lento movimento di avvicinamenti e di lontananze, regolano vita all’impianto pittorico, altrimenti fisso. Alberi sinuosi, un poco palme ed un poco salici, si insinuano tra gli spazi per garantire un’eleganza in più.
Certo è che mai si tratta di cartolina perché una “lente magica” intinta nel blu, oppure nell’azzurro, ma anche nel bruciato d’una foglia autunnale, ovatta la verità dei colori per lasciar posto alle verità della fantasia, del pensiero e del cuore. Un pensiero a parte per i fiori: girasoli ormai maturi, forse troppo cotti dal sole sembrano uomini provati dalla fatica, da quella più difficile da consumare, quella dell’esistere. Così come le tele tagliate in cui è inserito uno specchio non sono altro che volontà di raddoppiare gli spazi, di cercare nuove dimensioni, di donare luccichii riflessi che la verità non sa più darci.
Questi non sono facili omaggi e scontati ammiccamenti all’avanguardia, sono urgenze dello spirito d’un pittore che reclama altri spazi, luoghi migliori in cui ristorare l’occhio e far albergare le idee.”

MARUSCA LEALI – 2006 dicembre - L’UNIVERSO DEI SOGNI – STUDIO ARTE DAMA – BRESCIA

L’universo dei sogni

L’area che mi circonda è l’insieme dell’esistenza

Straordinaria la capacità di sentirsi unici

Ritrovarsi on un’immagine come la figura riflessa d’uno specchio

Un universo paradisiaco

Ove perdere l’anima comparirebbe come il più dolce dono

Dell’organo vitale al proprio portatore

Osservare il tutto intorno a noi

Prendere coscienza della spazio che occupiamo

Ascoltare la melodia del tempo sfuggente

Un sogno in cui il risveglio sarebbe un tragico

Allontanamento

                                                       MARUSCA LEALI

 

GIACOMO PICCALUGA – 2004 – PERCORSI DI VIAGGIO – BORGO SAN GIACOMO (BS) “(…) se fra qualcuno dei pittori naif ci fosse stato chi avesse avuto la costanza della sperimentazione, forse sarebbe potuto arrivare alle altezze espressive raggiunte da Ivo Compagnoni. Ivo aveva i calzoncini corti ed andava ancora a scuola quando gli regalarono pennelli e colori e da allora, con irrefrenabile passione, appena arginata dalla regolare frequentazione di corsi sotto la guida di validi maestri, Compagnoni ha con costanza ricercato una sua pittura, viepiù valida, crescendo costantemente sia nella tecnica che nella qualità artistica.
Egli ha ottenuto successi di pubblico e di critica: i corsi di pittura e le numerose mostre estemporanee gli sono serviti ad uscire dal ristretto ambito artistico locale collocando le sue opere presso un pubblico internazionale e lanciato verso un successo sempre maggiore.
Nel nostro mondo, caratterizzato dalle comunicazioni rapide ed essenziali i quadri di Compagnoni si possono definire: essenzialità del segno e massimo delle emozioni gradevoli ed è pertanto facile davanti alle opere di Ivo entrare nel mondo di favola e poesia che egli racconta con la sua pittura (…)”

ARTE LOMBARDA SUL PERCORSO DELLA STRADA VALERIANA –2005 - Le vie dell’arte della Franciacorta e dal Sebino alla Valcamonica – curatori e autori ENRICO BETTA, titolare della Galleria LA TAVOLOZZA, ALBERTO ZAINA, pubblicista, critico d’arte e storico dei Beni Culturali, ROBERTA BONOMELLI, storico d’arte – testi di AGOSTINO GARDA e GIANNI MARELLI

SENZA TITOLO PERIODICO D’INFORMAZIONE D’ARTE – maggio 2004 – PERSONALE IVO COMPAGNONI- GIOCHI D’ARTE – MILANO  “ … .La pittura nelle sue molteplici forme spaziando in varie soluzioni pittoriche. Espone e partecipa a numerose manifestazioni artistiche, cogliendo continui consensi che lo incoraggiano nella sua intensa produzione artistica …”

STILE - 2003 settembre – Bresciani e Compagnoni, Just do it! “ Il circolo “ Just do it”, in via del Sebino 12 in città, ospita fino al 5 settembre una mostra che propone insieme le opere di due originali protagonisti della scena contemporanea bresciana, i bedizzolesi Ivo Compagni e Fabrizio Bresciani, noto come Zefferino. Il percorso espositivo consente di affrontare un viaggio attraverso due poetiche affini che hanno scelto modi di espressione molto differenti. Pittore da sempre, Compagnoni ha imboccato con costanza una ricerca che lo ha condotto alla definizione di uno stile personale, che affonda le sue radici in uno spirito a tratti naif, a tratti spinto ad esiti per certi versi espressionisti. I suoi quadri sono caratterizzati dall’equilibrio della composizione che poggia alternamente sul segno o sulle puntuali contrapposizioni cromatiche, Una tavolozza accesa, vivace, che sfrutta una vastissima gamma tonale partecipa con ruolo predominante alla definizione complessiva di un tessuto pittorico molto denso da cui prende forma una pittura situata tra il figurativo e il surreale, ricca di elementi simbolici e fantastici ove il pittore, con effetti materici più o meno accentuati, riesce a suggerire le atmosfere poetiche od oniriche in cui prende vita il suo racconto pittorico ….”

STILE ARTE – ottobre 2001 – diretto da MAURIZIO BERNARDELLI CURUZ  - “La tensione artistica di Ivo Compagnoni si manifesta in una costante e caparbia ricerca sia tecnica che stilistica, che lo ha condotto a maturale uno stile assai personale. Il suo lavoro intende riassumere in una sintesi autonoma la lezione dei maestri del Divisionismo, da un lato, e del Cubismo, dall’altro. Opera prevalentemente su supporti di tavola, facendo ricorso ad una tecnica mista: colori a olio o acrilici, malta, legno e carta …”

GIANNI MARELLI – 6 settembre 1997 – “… Le opere di Ivo sono la sua fotografia. Analizzandole, scopriamo che ciò che è la ruvidità dei fondi, come impronta basilare, sono lo specchio della sua figura, apparentemente ruvida, perché priva di tutti i fronzoli che contraddistinguono il nostro tempo, resta essenziale anche nei suoi discorsi pacati e onesti in ogni campo. Ciò che invece gli rende giustizia e lo rivela, è l’aspetto del dipinto, garbato e romantico nei colori. Cuore e anima vibrano sulla spatola che si estende a completare l’opera, è sognatore vero. Tutto ciò è risultato di prove, tentativi, sempre e solo quando l’ispirazione lo guida, è schiavo ad applicarsi con tecnica e maniera. I dipinti, sia di stampo vedutista che di simbolismo, sono eseguiti con sintesi di disegno e tratto deciso, apparentemente duro, il suo impegno è frutto, torno a ripetermi, di onestà, libero dallo scendere a compromessi di mercato. Ciò che potrete vedere è poesia materica con notevole effetto pittorico, ma invaso da silenzioso discorrere. Sarebbe facile per me darvi la chiave per capire chi è Ivo, ma vorrei che foste voi convenuti a lasciarvi guidare come in una passeggiata a cogliere l’emozione che questi dipinti celano, ascoltate e scoprite la gioia che lo invade. Se riuscite a gioire di questi silenzi, comincerete ad amarlo e capirlo, i suoi dipinti vi parleranno …”

LIDIO TOROSANI – 1995 – “Siamo in autunno e si avvicina l’inverno, due stagioni simili, ma così diverse. Una calda-fredda, l’altra solo fredda. E difficile darne un’interpretazione ma Ivo, mi ha portato a rivivere entrambe le stagioni con un’immensa sensibilità, soprattutto nel quadro Ultimi raggi di luce alla fontana vecchia (segnalato a Vobarno). La fontana intrisa di azzurri - grigio, sembra chiamare l’arrivo ormai vicino dell’inverno, stagione cupa e fredda ma decisa, come nelle linee del suo quadro, le case alternate a marroni- gialli, lasciano intravvedere l’autunno ormai in pieno splendore. Le luci e i colori del suo quadro, con una sicurezza ormai matura, lasciano dunque lo spettatore immobile e stupito dinanzi alla profondità e la capacità d’interpretazione di Ivo. Inoltre, per chi, come me, lo conosce, sa che i suoi quadri rispecchiano l’occhio attento del pittore che, in compagnia e allegria, coglie quegli attimi fugaci della nostra realtà, quindi, quando guardate i suoi quadri pensate che siano la fotografia di un attimo ormai passato della nostra realtà che ancora continua a vivere e che rimarrà sempre segnato sulla tela di un uomo che ama e vive la pittura…”

ALFREDO LAFFRANCHI - BRESCIAOGGI – 23 agosto 1995– Compagnoni, pittore dilettante esperto come un professionista – “ … nelle ultime tele – frutto delle più recenti ricerche – Ivo Compagnoni – usa una tecnica simile a quella dell’affresco. Il pittore bedizzolese, dopo le prime mostre tenute in paese, ha partecipato a diversi concorsi, ottenendo numerose segnalazioni e significativi riconoscimenti …”

FLAVIO PIARDI - LA NUOVA RIVA SINISTRA – luglio – Ivo Compagnoni: la pittura come sollievo- “…. La cosa che preferisco fare sono le estemporanee di pittura: concorsi che durano poche ore. Esci con tre amici ed il cavalletto, scegli il soggetto ed in poco tempo lo realizzi il quadro. In quei momenti la pittura diventa un sollievo, un modo per guardare e leggere la realtà e per non pensare alle cose a volte dure o amare della vita …”

L’ECO DI TRAVAGLIATO – maggio 1991 -  … “ Paesaggio dei miei colori” scelta dalla giuria per la moderna e originale impaginazione risultante dalla compenetrazione tra figura e natura e per l’equilibrio dei toni ben armonizzati …

CITATIONS

IL QUOTIDIANO DI FRIULI VENEZIA GIULIA – cronaca UDINE – 31 ottobre 2014 - Atmosfere astratte e informali

ARTE supplemento allegato BRESCIAOGGI 2007 – STUDIO ARTE DAMA – Ivo Compagnoni e Zefferino dal 28 dicembre al 10 gennaio 2007

FRANCESCO DI CHIARA - BRESCIAOGGI – 17 maggio 2000

CARLO BRESCIANI - GIORNALE DI BRESCIA - 4 agosto 1997

CARLO BRESCIANI - GIORNALE DI BRESCIA – 14 settembre 1993

LUIGI BIANCHI - LA GAZZETTA – 24 giugno 1987 

LUCIANO SPIAZZI - BRESCIAOGGI – 3 luglio 1987

   
   

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