FEDERICA SOLDATI
– marzo 2014 – VILLA REALE – MONZA -
L’arte contemporanea, arte del nostro
tempo “ … Nel più concreto hic et
nunc, la mostra M-art contemporanea
espone le opere di venticinque artisti
contemporanei. Nella tangibilità di un tempo
determinato e nella definita spazialità
delle splendide sale di Villa Reale a Monza,
l’arte contemporanea si manifesta con la
presenza di opere di diversa natura
stilistica e ideologica. Alcuni artisti
presentano opere astratte, materiche, che
richiamano le ricerche avanguardistiche,
nonché la loro ripresa nelle successive
correnti artistiche, opere che fanno uso di
collages o che rimandano a
combine-paintings, in una commistione di
materiali pittorici e di elementi tratti dal
quotidiano; altri artisti, invece,
continuano la tradizione del figurativo
declinata in opere dalla resa poetica e
artistica singolare … Ivo Compagnoni in
Nidi gestisce sapientemente lo spazio
della superficie pittorica sulla quale, ad
accesi colori dai grumosi spessori, alterna
frammenti desunti da uno scarto di
quotidianità: una stoffa bicolore, un’astina
di legno spezzata e piccoli nidi; da qui, il
titolo dell’opera”.
ALESSIA BIASIOLO
- WALL STREET INTERNATIONALE – 21 gennaio
2014 – D’Ivo per gioco – Una mostra
antologica per l’artista Compagnoni “…
Compagnoni non cerca nel suo lavoro
artistico di sublimare qualcosa o di
conoscere l’inscandagliato inconscio: si
esprime per quello che sa e non perde per
strada le sue origini; la sua voglia di
fare. In un equilibrio proprio ben evidente
nell’equilibrio che dà a ogni suo quadro. Lo
stesso materiale di scarto che prende per
riciclarlo in opere, non è visto come una
missione per salvare il pianta, ma è un
approccio vero tutto l’intorno con il quale
si rapporta alla pari. Imparando tanto
quando riesce anche senza saperlo, a
insegnare. Conoscere Ivo Compagnoni
attraverso le sue opere è come conoscere un
nuovo amico, dal quale capisci subito che
non corresti separarti più. Ecco allora che
l’Italia può vantare un nuovo astro nascente
nell’Arte”.
ALESSIA BIASIOLO
– gennaio 2014 -
D'IVO
– ANTOLOGIA DI IVO COMPAGNONI - SALA
S. FILIPPO E GIACOMO – BRESCIA “La
dimensione artistica di Ivo Compagnoni si
misura dallo spessore del suo tessuto
strutturale, la trama dell’immaginario che
porta alla realizzazione delle sue opere.
Oscillanti tra la stilizzazione pittorica e
un’originale costruzione scultorea, le opere
di Ivo Compagnoni si differenziano da altre
produzioni contemporanee per la
strutturazione onirica che sta alla base del
disegno su tela, quello che poi viene
operativamente sviluppato sul quadro finito.
Sulla tela, o su ogni altro supporto
tecnico, anche per le opere di sintesi
scultorea, si nota la traccia precisa di un
disegno mentale che travalica il detto e il
vissuto, per accaparrarsi di pezzetti di
vita fissati sul supporto a mo’ di appunto,
ma anche di ritaglio sul quale trovare una
giustificazione esistenziale, un percorso a
questo nostro contemporaneo incedere …”
SIMONE FAPPANNI
- 2012 novembre – EVIDENZE – AAV – TUTTO
LIBRI - opera L’amore buttato al vento
“Opera di solida consistenza, questa tela di
Ivo Compagnoni rivela un sapiente lavoro
sulla e nella materia che genera emozioni
profonde ed intense, quasi fossero quelle
che agitano colui (o forse colei) che ha
pronunciato la frase che dà il titolo
all’opera e ne accresce ulteriormente il
fascino e il mistero”.
CRISTINA ZANARDI
– 16 novembre 2012 – V-ART FIERA
D’ARTE CONTEMPORANEA –VALENZA (ALESSANDRIA)
– HONEYCOMB “Le opere di Ivo
Compagnoni sono una selezione di lavori che
delineano l’ultimo periodo di sviluppo di un
energico percorso artistico che nasce già
all’età di 13 anni e che si espande e matura
attraverso numerosi corsi pittorici e
artistici. Dopo diverse sperimentazioni
approda allo studio della lirica della
“materia” che è il motivo conduttore della
pittura materica. La tecnica si distingue
per l’applicazione sul quadro di strati
spessi e rugosi di colore acrilico, talora
miscelata ad altri materiali, come stracci,
carta giornali e oggetti, tra cui pennelli e
nidi d’ape, che siglano i lavori. L’effetto
ottenuto assomiglia quasi ad un bassorilievo
e stimola l’osservatore ad entrare in
contatto con l’opera. Questo tipo di pittura
necessita di un procedimento più complicato
rispetto ad altri indirizzi del genere
Informale, l’artista sperimenta le
potenzialità energetiche ed evocative della
materia in tutta la sua purezza. Ogni opera
è unica, preziosa, originale e carica di
significati grazie anche alla presenza di
oggetti che, “graziati” dall’essere gettati,
riacquistano nuova vita e grande dignità”
SIMONE FAPPANNI
– ottobre 2011 – AMBIENTE PARCO – BRESCIA -
WATER. “… Nell’esperienza creativa
dell’artista bresciano prevale questa
seconda declinazione, specie quando il dato
strettamente formale viene quasi a
dissolversi, seppure senza scomparire
definitivamente, ricomparendo in rivoli di
colori e di forme. Ne sono un eloquente
esempio le opere della serie Acquario, in
cui all’elemento realista, costituito da uno
o più appartenenti alla produzione ittica,
connotato da tinte musicali e
tendenzialmente sgargianti, si accostano
filamenti pigmentali che si diffondono a
raggiera nell’intero spazio del quadro,
imprimendo allo stesso un dinamismo osmotico
di singolare purezza.
Se nell’esemplificazione appena enunciata
l’acqua risulta una parte fondamentale, lo è
altrettanto laddove Ivo dedica la propria
attenzione ai sommovimenti dell’acqua, vale
a dire nei lavori denominati Barche e
Riflessi. Anche in questo caso,
l’elemento realista, cioè l’imbarcazione,
offre al pittore l’opportunità di
sostanziare la composizione, aprendo cioè
una sorta di canale recettivo fra il quadro
in quanto rappresentazione (del reale o
dell’immaginario) e l’osservatore,
attraverso la vibrazione data dagli effetti
di luce e del moto ondoso che si combinano
insieme, secondo un suggestivo effetto di
dissolvenza … "
SILVIA LANDI
- 2011 gennaio – febbraio – INCIPIT
TERRITORIO BRESCIANO – PALAZZO
MARTINENGO – BRESCIA – opera il
Capitolium “Flash di un’arte storica
inseriti in una moderna realtà, scomposti e
interpretati con istintività e rivisti
secondo un vissuto personale che trova nel
dipinto la sua nemesi. Il Capitolium, i
portali di via Musei e il grande rosone
rivivono nei tratti marcati dal pennello e
nella pittura sabbiosa che si fonde nella
materia. Compagnoni ha trasportato su tavola
il vissuto quotidiano, con lo stile che lo
caratterizza nel profondo, tratti grezzi e
materici, impattanti, che rimandano ai
colori caldi della terra e che vengono
esaltati nel forte contrasto tra il colore
del rosso e la spiritualità del bianco”.
MOTUS–
2010 – LA RICOSTRUZIONE DELL’ITALIA UNITA
150 – ALESSIA BIASIOLO e RENATO HAGMAN –
opera 150 anniversario dell’Unità d’Italia
“… Compagnoni in quest’opera riesce a
sintetizzare in un’immagine immediata,
complessa e semplice allo stesso tempo,
proprio com’è il nostro Paese, un’intera
Storia. Dentro alla quale stanno tutti gli
italiani, così come nell’albero stanno i
cerchi di tutti gli anni, che l’hanno
accudita, concimata, potata, annaffiata, per
renderla grande com’è”.
IVO COMPAGNONI
– dicembre 2009 - catalogo interpretato da
ALESSIA BIASIOLO e RENATO HAGMAN “
Interpretare Ivo attraverso i suoi quadri
porta a interrogare le proprie emozioni.
Questa nuova produzione, carica di
significati profondi, che smuovono
l’inconscio tanto quanto scuotono le
immagini riflesse sul vetro di un acquario o
attraverso uno specchio abbandonato nei
meandri della propria anima, è ricca di
materia e di materiale, sia fisico che
inconscio. Soltanto chi è libero dentro può
vedervi la libertà, l’estro abbinato
all’equilibrio tra esterno e interno, tra
vissuto umano ed emotivo, laddove le più
profonde emozioni si sposano con il senso
del vivere per trarre dal reale ciò che al
reale stesso si deve rendere. Ivo dimostra
di avere bene speso i suoi giorni: il suo
compito è realizzato, la sua vena di
interprete del reale gli consente di
regalare a coloro che osservano le sue opere
quelle risposte che cercano, anche quando
non sanno di cercarle …” ALESSIA BIASIOLO
Riflessi nell’acqua
Riflessi, ombre,
vita,
immagini contorte in
salita.
Il flusso dell’acqua,
la bassa marea,
la luna i pensieri
la nostra coclèa;
lo specchio che ci
rende nervosi,
l’immagine che ci fa
entrare in crisi,
con le mani scacciamo
via
l’acqua più scura
sperando un domani
che sia sempre più
pura.
RENATO
HAGMAN
STILE ARTE
- 2009 novembre – MILLE MIGLIA e BORGO
ANTICO – STUDIO ARTE DAMA “… pulsioni
profonde, immagini della realtà primigenia e
ricordi lontani si amalgamano
indissolubilmente nelle tele di Ivo
Compagnoni. L’artista ci rende partecipi
delle sue personali fantasie, dei pensieri
più reconditi, raccontati attraverso un
linguaggio espressivo insieme intimo e
universale. Sentimenti sopiti e desideri
inappagati emergono con forza nella
consistenza del colore e nell’efficacia
della materia, garantendoci un fugace
estraniamento delle angosce quotidiane. È un
perpetuo e fecondo colloquio tra passato e
presente, tra ragione e illusione, alla
ricerca della Verità.
MINO ROSSI
- 2009 settembre – ottobre – BORGO
ANTICO ARTE – BEDIZZOLE (BS) “Le opere di
Ivo Compagnoni si possono definire racconti
fantastici emozionali, perché nel loro
rappresentare il percorso della fantasia
dell’artista, sanno comunicare al pubblico
forti emozioni, che comprendono chiare
reminiscenze culturali e trasparenti stati
d’animo provati davanti alla realtà del
quotidiano. Anche quando il quotidiano, con
le sue ansie, con le sue angosce, sembra
prevalere, ecco che l’elemento culturale o
il volto della fantasia irrompendo nelle sue
opere, riportano lo spettatore nell’ambito
artistico, in cui si svolge il racconto che
il pittore sta scrivendo sulle sue
emozionanti sensazioni. Nell’opera di Ivo
Compagnoni emerge chiaramente il processo
per cui immagine e sensazione si confondono
e si fondono, per produrre l’idea che
sostiene il contenuto dell’opera, ma
quell’idea è la stessa emozione che si è
beverata dell’universale fantastico, insito
nella sensibilità dell’artista, che emerge
proprio da un continuo assillante colloquio
tra la sua anima e la sua coscienza. Gli
sfondi delle opere di Ivo Compagnoni
costituiscono il continuum di questo
pertinace colloquiare, che sembra ogni volta
scaturire da un conflitto tra passato e
presente”.
INTERPRETI DEL
TERRITORIO –2008 - Antologia
ideata da ALESSIA BIASIOLO in collaborazione
con RENATO HAGMAN – fotografie di ENNIO
RASSIOTTI “ Ivo Compagnoni – nato a
Bedizzole dove risiede. Studia continuamente
la pittura nelle sue molteplici forme,
spaziando in varie soluzioni pittoriche, non
disdegnando la pittura en plein air ed
estemporanea. Molti i consensi di critica e
collezionismo alle sue opere in occasione
delle numerose manifestazioni artistiche
alle quali partecipa”
MARTA MAI –
30 marzo 2009 – Il percorso fa tappa “
Conosciamo Ivo Compagnoni da tanti anni e
abbiamo seguito nel tempo l’evoluzione della
sua espressione artistica. Ivo ha dipinto
tanto, tanto da stupire per quantità di
quadri, tutti cronologicamente fotografati,
affinché ne rimanga memoria, tutti
accuratamente catalogati, affinché siano
evidenti le sperimentazioni, con cui ha
progressivamente manifestato la sua
creatività ed ostinatamente cercato la sua
originalità. L’artista ha guardato e guarda
con attenzione e con rispetto alle
avanguardie della contemporaneità, di cui
indaga e studia lo spirito avventuroso,
l’uso di svariati materiali, i linguaggi
diversamente informali, al punto da subirne
il fascino, ma fonda le sue radici in
preparazione classica, che mai rinnega, pur
affrontando strade nuove con sempre
rinnovato entusiasmo …
Per tutto questo noi lo apprezziamo e gli
dimostriamo stima, ben consci che l’uomo,
artista appassionato e responsabile, ci
intratterrà molto a lungo con comunicazioni
coinvolgenti, non mancando, nel contempo, di
sorprenderci gradevolmente per le
rielaborate proposte stilistiche“
AGOSTINO GARDA
– 2006 dicembre – STUDIO ARTE DAMA - BRESCIA
“Già avevo notato suoi lavori in più di
una rassegna pittorica ed in svariati
concorsi ma l’incontro vero, però, avviene a
Borgo San Giacomo dove Ivo ha esposto, su
invito della civica biblioteca Giovanni
Pasquini, in occasione dell’ormai
tradizionale mostra di pittura voluta
nell’ambito delle manifestazioni per la
festa patronale. Quadri importanti questi di
Ivo, ben costruiti con sapienza tecnica e
con ispirazione convinta e coinvolgente.
Spatolate di luce individuano piani
architettonici in cui paesaggi si
ricompongono scenograficamente, dopo
l’apparente destrutturazione.
Gli spessori materici, inoltre,
contribuiscono a creare importanze murali,
tanto che le case paiono di calcestruzzo
grumoso, non finito oppure corroso dal
tempo.
Sezioni ora quadrate, ora rettangolari
vogliono tradire le linearità dei caseggiati
e, in un lento movimento di avvicinamenti e
di lontananze, regolano vita all’impianto
pittorico, altrimenti fisso. Alberi sinuosi,
un poco palme ed un poco salici, si
insinuano tra gli spazi per garantire
un’eleganza in più.
Certo è che mai si tratta di cartolina
perché una “lente magica” intinta nel blu,
oppure nell’azzurro, ma anche nel bruciato
d’una foglia autunnale, ovatta la verità dei
colori per lasciar posto alle verità della
fantasia, del pensiero e del cuore. Un
pensiero a parte per i fiori: girasoli ormai
maturi, forse troppo cotti dal sole sembrano
uomini provati dalla fatica, da quella più
difficile da consumare, quella
dell’esistere. Così come le tele tagliate in
cui è inserito uno specchio non sono altro
che volontà di raddoppiare gli spazi, di
cercare nuove dimensioni, di donare
luccichii riflessi che la verità non sa più
darci.
Questi non sono facili omaggi e scontati
ammiccamenti all’avanguardia, sono urgenze
dello spirito d’un pittore che reclama altri
spazi, luoghi migliori in cui ristorare
l’occhio e far albergare le idee.”
MARUSCA LEALI
– 2006 dicembre - L’UNIVERSO DEI SOGNI
– STUDIO ARTE DAMA – BRESCIA
L’universo dei sogni
L’area che mi circonda è l’insieme
dell’esistenza
Straordinaria la capacità di sentirsi unici
Ritrovarsi on un’immagine come la figura
riflessa d’uno specchio
Un universo paradisiaco
Ove perdere l’anima comparirebbe come il più
dolce dono
Dell’organo vitale al proprio portatore
Osservare il tutto intorno a noi
Prendere coscienza della spazio che
occupiamo
Ascoltare la melodia del tempo sfuggente
Un sogno in cui il risveglio sarebbe un
tragico
Allontanamento
MARUSCA LEALI
GIACOMO PICCALUGA
– 2004 – PERCORSI DI VIAGGIO – BORGO SAN
GIACOMO (BS) “(…) se fra qualcuno dei
pittori naif ci fosse stato chi avesse avuto
la costanza della sperimentazione, forse
sarebbe potuto arrivare alle altezze
espressive raggiunte da Ivo Compagnoni. Ivo
aveva i calzoncini corti ed andava ancora a
scuola quando gli regalarono pennelli e
colori e da allora, con irrefrenabile
passione, appena arginata dalla regolare
frequentazione di corsi sotto la guida di
validi maestri, Compagnoni ha con costanza
ricercato una sua pittura, viepiù valida,
crescendo costantemente sia nella tecnica
che nella qualità artistica.
Egli ha ottenuto successi di pubblico e di
critica: i corsi di pittura e le numerose
mostre estemporanee gli sono serviti ad
uscire dal ristretto ambito artistico locale
collocando le sue opere presso un pubblico
internazionale e lanciato verso un successo
sempre maggiore.
Nel nostro mondo, caratterizzato dalle
comunicazioni rapide ed essenziali i quadri
di Compagnoni si possono definire:
essenzialità del segno e massimo delle
emozioni gradevoli ed è pertanto facile
davanti alle opere di Ivo entrare nel mondo
di favola e poesia che egli racconta con la
sua pittura (…)”
ARTE LOMBARDA SUL
PERCORSO DELLA STRADA VALERIANA
–2005 - Le vie dell’arte della
Franciacorta e dal Sebino alla Valcamonica
– curatori e autori ENRICO BETTA, titolare
della Galleria LA TAVOLOZZA, ALBERTO ZAINA,
pubblicista, critico d’arte e storico dei
Beni Culturali, ROBERTA BONOMELLI, storico
d’arte – testi di AGOSTINO GARDA e GIANNI
MARELLI
SENZA TITOLO
PERIODICO D’INFORMAZIONE D’ARTE –
maggio 2004 – PERSONALE IVO COMPAGNONI-
GIOCHI D’ARTE – MILANO “ … .La pittura
nelle sue molteplici forme spaziando in
varie soluzioni pittoriche. Espone e
partecipa a numerose manifestazioni
artistiche, cogliendo continui consensi che
lo incoraggiano nella sua intensa produzione
artistica …”
STILE -
2003 settembre – Bresciani e Compagnoni,
Just do it! “ Il circolo “ Just do it”,
in via del Sebino 12 in città, ospita fino
al 5 settembre una mostra che propone
insieme le opere di due originali
protagonisti della scena contemporanea
bresciana, i bedizzolesi Ivo Compagni e
Fabrizio Bresciani, noto come Zefferino. Il
percorso espositivo consente di affrontare
un viaggio attraverso due poetiche affini
che hanno scelto modi di espressione molto
differenti. Pittore da sempre, Compagnoni ha
imboccato con costanza una ricerca che lo ha
condotto alla definizione di uno stile
personale, che affonda le sue radici in uno
spirito a tratti naif, a tratti spinto ad
esiti per certi versi espressionisti. I suoi
quadri sono caratterizzati dall’equilibrio
della composizione che poggia alternamente
sul segno o sulle puntuali contrapposizioni
cromatiche, Una tavolozza accesa, vivace,
che sfrutta una vastissima gamma tonale
partecipa con ruolo predominante alla
definizione complessiva di un tessuto
pittorico molto denso da cui prende forma
una pittura situata tra il figurativo e il
surreale, ricca di elementi simbolici e
fantastici ove il pittore, con effetti
materici più o meno accentuati, riesce a
suggerire le atmosfere poetiche od oniriche
in cui prende vita il suo racconto pittorico
….”
STILE ARTE
– ottobre 2001 – diretto da MAURIZIO
BERNARDELLI CURUZ - “La tensione artistica
di Ivo Compagnoni si manifesta in una
costante e caparbia ricerca sia tecnica che
stilistica, che lo ha condotto a maturale
uno stile assai personale. Il suo lavoro
intende riassumere in una sintesi autonoma
la lezione dei maestri del Divisionismo, da
un lato, e del Cubismo, dall’altro. Opera
prevalentemente su supporti di tavola,
facendo ricorso ad una tecnica mista: colori
a olio o acrilici, malta, legno e carta …”
GIANNI MARELLI
– 6 settembre 1997 – “… Le opere di Ivo sono
la sua fotografia. Analizzandole, scopriamo
che ciò che è la ruvidità dei fondi, come
impronta basilare, sono lo specchio della
sua figura, apparentemente ruvida, perché
priva di tutti i fronzoli che
contraddistinguono il nostro tempo, resta
essenziale anche nei suoi discorsi pacati e
onesti in ogni campo. Ciò che invece gli
rende giustizia e lo rivela, è l’aspetto del
dipinto, garbato e romantico nei colori.
Cuore e anima vibrano sulla spatola che si
estende a completare l’opera, è sognatore
vero. Tutto ciò è risultato di prove,
tentativi, sempre e solo quando
l’ispirazione lo guida, è schiavo ad
applicarsi con tecnica e maniera. I dipinti,
sia di stampo vedutista che di simbolismo,
sono eseguiti con sintesi di disegno e
tratto deciso, apparentemente duro, il suo
impegno è frutto, torno a ripetermi, di
onestà, libero dallo scendere a compromessi
di mercato. Ciò che potrete vedere è poesia
materica con notevole effetto pittorico, ma
invaso da silenzioso discorrere. Sarebbe
facile per me darvi la chiave per capire chi
è Ivo, ma vorrei che foste voi convenuti a
lasciarvi guidare come in una passeggiata a
cogliere l’emozione che questi dipinti
celano, ascoltate e scoprite la gioia che lo
invade. Se riuscite a gioire di questi
silenzi, comincerete ad amarlo e capirlo, i
suoi dipinti vi parleranno …”
LIDIO TOROSANI
– 1995 – “Siamo in autunno e si
avvicina l’inverno, due stagioni simili, ma
così diverse. Una calda-fredda, l’altra solo
fredda. E difficile darne un’interpretazione
ma Ivo, mi ha portato a rivivere entrambe le
stagioni con un’immensa sensibilità,
soprattutto nel quadro Ultimi raggi di
luce alla fontana vecchia (segnalato a
Vobarno). La fontana intrisa di azzurri -
grigio, sembra chiamare l’arrivo ormai
vicino dell’inverno, stagione cupa e fredda
ma decisa, come nelle linee del suo quadro,
le case alternate a marroni- gialli,
lasciano intravvedere l’autunno ormai in
pieno splendore. Le luci e i colori del suo
quadro, con una sicurezza ormai matura,
lasciano dunque lo spettatore immobile e
stupito dinanzi alla profondità e la
capacità d’interpretazione di Ivo. Inoltre,
per chi, come me, lo conosce, sa che i suoi
quadri rispecchiano l’occhio attento del
pittore che, in compagnia e allegria, coglie
quegli attimi fugaci della nostra realtà,
quindi, quando guardate i suoi quadri
pensate che siano la fotografia di un attimo
ormai passato della nostra realtà che ancora
continua a vivere e che rimarrà sempre
segnato sulla tela di un uomo che ama e vive
la pittura…”
ALFREDO LAFFRANCHI
- BRESCIAOGGI – 23 agosto 1995–
Compagnoni, pittore dilettante esperto
come un professionista – “ … nelle
ultime tele – frutto delle più recenti
ricerche – Ivo Compagnoni – usa una tecnica
simile a quella dell’affresco. Il pittore
bedizzolese, dopo le prime mostre tenute in
paese, ha partecipato a diversi concorsi,
ottenendo numerose segnalazioni e
significativi riconoscimenti …”
FLAVIO PIARDI
- LA NUOVA RIVA SINISTRA – luglio – Ivo
Compagnoni: la pittura come sollievo- “….
La cosa che preferisco fare sono le
estemporanee di pittura: concorsi che durano
poche ore. Esci con tre amici ed il
cavalletto, scegli il soggetto ed in poco
tempo lo realizzi il quadro. In quei momenti
la pittura diventa un sollievo, un modo per
guardare e leggere la realtà e per non
pensare alle cose a volte dure o amare della
vita …”
L’ECO DI
TRAVAGLIATO – maggio 1991 - … “
Paesaggio dei miei colori” scelta dalla
giuria per la moderna e originale
impaginazione risultante dalla
compenetrazione tra figura e natura e per
l’equilibrio dei toni ben armonizzati …
CITATIONS
IL QUOTIDIANO DI
FRIULI VENEZIA GIULIA – cronaca
UDINE – 31 ottobre 2014 - Atmosfere
astratte e informali
ARTE
supplemento allegato BRESCIAOGGI 2007 –
STUDIO ARTE DAMA – Ivo Compagnoni e
Zefferino dal 28 dicembre al 10 gennaio 2007
FRANCESCO DI CHIARA
- BRESCIAOGGI – 17 maggio 2000
CARLO BRESCIANI
- GIORNALE DI BRESCIA - 4 agosto 1997
CARLO BRESCIANI
- GIORNALE DI BRESCIA – 14 settembre 1993
LUIGI BIANCHI
- LA GAZZETTA – 24 giugno 1987
LUCIANO SPIAZZI
- BRESCIAOGGI – 3 luglio 1987 |